TG TREVISO (sabato 25 marzo 2017) - L’ha uccisa e poi tranquillamente e’ andato a giocare nella sala bingo al biscione di Conegliano. Mihail Savcic per questo potrebbe veder aggiunta la premeditazione alla lunga lista di capi di imputazione per l’omicidio dell’ex fidanzata irina bacal e del bimbo che portava in grembo. Un fatto definito sconcertante durante l’interrogatorio di garanzia di ieri che sta emergendo dalle indagini della squadra mobile di treviso guidata dal dottor Claudio di Paola. Dal profilo che si starebbe delineando Mihail aveva due vite. La prima e’ quella di un ragazzo diligente in famiglia a Godega e di studente modello al Pittoni di Conegliano dove oggi il preside ha tenuto un’assemblea con gli studenti per discutere sulla vicenda. La seconda quella di un giovane con il mito del lusso per il quale una relazione fissa e soprattutto un figlio erano un ostacolo. Lusso e successo che cercava di raggiungere con il gioco al punto da cancellare nella sua mente l’omicidio proprio nelle slot machine. Poi c’e’ il profilo di Irina per certi versi ancora da definire. Nei fiori depositati dove giovedi’ e’ stato trovato il corpo la disperazione della famiglia per una ragazza definita stupenda e che avrebbe difeso la sua gravidanza fino alla morte. Per la mamma dell’omicida invece una ragazza ossessionante nel possesso del fidanzato al punto da simulare una gravidanza pur di tenerlo legato quando lui aveva rotto il rapporto. Una storia che ha ancora molto da raccontare agli inquirenti che dai prossimi giorni dovranno spostarsi a Pordenone per interrogare il 19 enne moldavo. Infatti da quando la notizia dell’omicidio ha varcato le sbarre di santa bona mihail e’ stato trasferito in isolamento; i tre detenuti comuni con cui divideva la cella avrebbero tentato di mettergli le mani addosso se non fossero intervenuti gli agenti di custodia perche’ anche in carcere l’omicida di una donna incinta non ha vita facile. (
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