TG TREVISO (giovedì 23 marzo 2017) - A 19 anni Uccide l’ex fidanzata incinta di 6 mesi e nasconde il cadavere tra le coltivazioni di prosecco. Un nuovo caso di femminicidio in questo 2017 questa volta nella marca e piu’ precisamente tra Conegliano e vittorio veneto. Una storia d’amore finita che pero’ portava con se una gravidanza forse l’elemento scatenante di quello che l’omicida ha definito un attimo di follia. I protagonisti: lui e’Michal savuic studente moldavo che vive con la famiglia in via martiri della liberta’ a godega di S.Urbano. Ha 19 anni va a scuola all’ipsia pittoni e cerca di arrotondare utilizzando la sua clio grigia fiammante come una sorta di taxi da e per la moldavia seguendo le orme dello zio all’interno di un gruppo di famiglie arrivate nel trevigiano con la prima ondata richiamata dalla tante aziende in zona che cercavano operai. Lei era Irina Bacal, 20 anni moldava arrivata qui con la madre che fa la bandante. Donna un po’ all’antica con rigidi precetti religiosi, non riesce a trattenere la giovane che trova lavoro come cameriera all’hotel citta’ di Conegliano. Con i primi soldi Irina decide di andare a vivere con delle amiche in un appartamento di via maggiore piovesana e da li costruirsi una vita autonoma raccontando alla madre solo cio’ che non l’avrebbe preoccupata. Non le racconta delle prime passioni amorose e soprattutto di quel ragazzo piu’ giovane di lei. Una storia che va avanti poco piu’ di un anno fino a settembre scorso quando i due decidono di rompere. Solo che lei si accorge di essere incinta e i mesi passano finquando decidono che andra’ ad abortire in moldavia. Dividono a meta’ la spesa solo che lei poi si tira indietro e torna in Italia convinta di tenersi il bambino. Lui non ne vuol sapere lei chiede di incontrarsi per chiarire. L’appuntamento e’ fissato domenica sera in macchina. Tornano a manzana tra le colline del prosecco di vittorio a tarzo su questa stradina che li ha visti tante volte appartati. Poi scoppia la lite e, confessera’ il giovane torchiato dalla polizia, l’attimo di follia che lo porta a soffocare la ragazza e poi a finirla sfondandogli il cranio con una pietra. Il cadavere lo copre con delle sterpaglie e sarebbe rimasto ancora li per giorni a due passi dai potatori di vigne se Mihal non avesse ceduto all’interrogatorio e la scorsa notte portando gli uomini della mobile e il dott di paola dove a posto fine alla vita della sua ex fidanzata di suo figlio mai nato e probabilmente anche alla sua. (
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